DARIUSH KANANI
MEMORABILIA 3 – ALBERTO RADIUS
Cari amici,
agli strumenti di cui vi ho già parlato alla voce “Memorabilia”, e che potrete ammirare nella Mostra (primo corridoio del primo piano), ne abbiamo aggiunti altri che sicuramente riscuoteranno il vostro interesse.
Innanzitutto, completerò la rassegna delle chitarre già amate e suonate dal grande amico e splendido “bluesman” veronese Rudy Rotta aggiungendo, grazie alla cortesia della sua famiglia, la Fender Stratocaster Sunburst #89447 del 1962, strumento sul quale Rudy ha veramente consumato i polpastrelli, ricavandone fraseggi e sonorità di rara forza ed espressività.
Ci staccheremo poi dagli strumenti elettrici per ammirare due esemplari della grande liuteria italiana dei primi anni e della metà del secolo scorso. Potrete così ammirare una rara “Chitarra Lyra”, databile circa al 1920, realizzata dal grande liutaio, compositore e concertista Luigi Mozzani, alla cui scuola crebbe e maturò, tra gli altri, il genio di Mario Maccaferri, padre delle più belle e prestigiose chitarre ‘manouche’, usate, tra gli altri, da Django Reinhardt, creatore di questo stile musicale e sicuramente uno dei più grandi chitarristi di sempre.
A questo strumento aggiungerò un’altra “Chitarra Lyra” di stile totalmente diverso, realizzata nel 1957 dalla liuteria “F.lli Masetti” di Modena per Santo Montresor, nonno materno del nostro caro amico e superbo chitarrista country Luca Olivieri.
Ma non è finita. Grazie alla cortesia di un’altra cara amica potrete ammirare un vero capolavoro di liuteria classica. Mi è stata infatti affidata una chitarra realizzata dal maestro Ignacio Fleta di Barcellona, la #287 del 1963, costruita da questo leggendario liutaio per un cliente veronese di nobile famiglia, grande amante degli strumenti di grande qualità e padre dell’attuale proprietaria. Questi, entusiasta di questo raffinatissimo esemplare, ne ordinò poi un altro, che gli fu consegnato nel Settembre del 1969. Se saremo fortunati, l’anno prossimo potremo ammirare anche questo secondo capolavoro!
E infine, e qui mi fermo veramente, accanto a tutte queste meraviglie farà bella mostra di sé un vero monumento al Soave Guitar Festival, che certamente tutti coloro che hanno messo un piede all’interno dell’Enoteca del Soave non possono non aver notato. Il precedente proprietario, l’amico Franco Aldegheri, scomparso purtroppo prematuramente, non appena il festival cominciò a crescere, ebbe la grande intuizione di usare la sua vecchia Aria 12 corde per raccogliere le firme di tutti i chitarristi che man mano apparivano in cartellone. Bene, la moglie Paola e la figlia Marta sono state così gentili da consentirmi di esporre anche questa reliquia, proprio perché la rinascita del Soave Guitar Festival mantenga viva in tutti gli amici di questo evento la memoria del loro caro marito e papà.
(foto 12-13: Stephen Bennett che suona la Aria 12 c. con Tommy Emmanuel e Franco Aldegheri)