MEMORABILIA 2
SPAZIO ESPOSITORI – 2024
Alberto Radius e la sua Les Paul Standard del 1960: la rinascita dell’Araba Fenice – una storia di musica e restauro
Il bello del Soave Guitar Festival è anche che ogni tanto ti pone di fronte a fatti, cose, eventi sui quali non puoi non fermarti a riflettere e – perché no? – anche a discutere. Oggi, per esempio, grazie all’amico Francesco Balossino (Cesco’s Corner), posso dirvi che a Soave potrete ammirare una chitarra di grande caratura, innanzitutto perché appartenente a quella categoria di strumenti da sempre oggetti del desiderio; in secondo luogo perché ha fatto parte dell’arsenale di uno dei chitarristi che hanno fatto la storia della musica popolare italiana; infine perché questo strumento è stato torturato per decenni dal suo proprietario, con l’obiettivo di far sì che esso incorporasse quanto di meglio la tecnologia man mano offriva, arrivando così a danneggiare profondamente uno dei suoi migliori “attrezzi da lavoro”. Parlo della storica Gibson Les Paul Standard del 1960 del grande amico Alberto Radius, purtroppo da poco scomparso, da lui usata per quasi un decennio così com’era uscita dalla fabbrica e successivamente modificata e torturata fino a renderla una composizione che aveva ben poco da spartire con il prodotto uscito dalla fabbrica di Kalamazoo.
Ecco in breve la sintesi della strada verso l’abisso.
All’inizio dell’attività della “Formula 3” – siamo nel 1969 – Alberto usò la chitarra nelle sue condizioni originali, ma già nel 1970 le applicò un sistema Synth, basato sul pickup “Condor” della Hammond, per ottenere un suono vicino a quello hendrixiano che tanto lo affascinava. Poco male, perché ciò non prevedeva modifiche strutturali o interventi sui legni.
Il disastro iniziò con la sostituzione del PAF al ponte con un De Armond degli anni ’50, per inserire il quale fu necessario allargare un po’ lo scasso originale sul top della chitarra. Questa fu la configurazione mantenuta per tutto il periodo in cui Alberto collaborò con Lucio Battisti.
Alla fine degli anni ’70, lo strumento subì un altro intervento, e questa volta realmente devastante, con il riposizionamento del PAF al ponte e l’aggiunta tra questo e quello al manico di un terzo humbucker Pat. No., in modo da riprodurre lo schema delle Les Paul Custom della fine anni ’50. Ciò obbligò a scavare la parte centrale del top e a rovinarlo definitivamente.
A completare il disastro Alberto pensò infine di togliere di mezzo tutti e tre i pickup Gibson per sostituirli con tre orribili “Magnetics” neri incorniciati da una mascherina dello stesso colore.
A delitto ultimato Alberto – e siamo all’inizio degli anni ’90 – il nostro amico mi affidò la chitarra perché io la esponessi ad una delle prime edizioni del Soave Guitar Festival. Ricordo perfettamente che, quando scrissi per Guitar Club il mio consueto “Diario di bordo”, mandai alla rivista una foto della chitarra con una didascalia che diceva “Ecco come una chitarra non dovrebbe mai essere trattata!”.
Fu dopo che gli riconsegnai la chitarra che Alberto decise di affidarla ad un noto liutaio bolognese, perché questi riportasse il suo strumento allo stato originale. La decisione fu di operare togliendo di mezzo ciò che era rimasto del top originale e sostituirlo con uno nuovo. L’operazione fu iniziata e condotta a termine, ma Alberto, tornato in possesso della sua Les Paul, dopo averla tenuta in standby per parecchi anni, arrivò alla decisione che la strada seguita per il suo recupero non fosse quella corretta. A questo punto si rivolse a Francesco Balossino, che, grazie ad un accuratissimo intervento di restauro conservativo in collaborazione con i liutai (in ordine di intervento) Romano Burini, Joel Wilkens, Ken McKay, Joe Riggio, Matteo Rufini condusse e concluse una seconda e definitiva operazione di recupero, che ha consentito di ridare a questa pezzo di storia nuova vita e dignità.
Venite ad ammirare questo vero pezzo di storia della musica italiana, per conoscere anche i particolari di questa importante operazione di recupero, che troverete puntualmente descritti!
A prestissimo!!